I MONILI DI CRISTINA TARANTINO

I Monili di Cristina Tarantino prendono vita dalla sua esperienza di lavoro come architetto nella quale costantemente l'autrice entra in contatto con materiali diversi e innovativi che portano con sé una bellezza intrinseca, sia evidente sia da scoprire, che ne costituisce la vera preziosità. Si tratta quindi di materiali nati per altri usi (mosaici vitrei da rivestimento, vetro ceramico, resina da pavimento, carta derivata da foto) che sarebbero destinati a rifiuto una volta concluso il ciclo lavorativo primario e attraverso una nuova progettualità vengono riscoperti come preziosi e diventano addirittura gioielli, o più propriamente monili. Con la convinzione che ogni materiale custodisca un valore altro da quello proprio del suo valore di mercato sono nate le prime linee creative identificate da nomos specifici.

OPERE

Alcune realizzazioni degli ultimi anni

Reti, anno 2002

Sperimentazione di commistione di materiali di recupero dai lavori di impianti elettrici a bassa tensione e materiali tradizionali uso di calze di rame in bagno d'argento e perle di fiume.

Accrescimento di crisalidi, anno 2003

Recupero di mosaico di vetro da rivestimento parietale e tessuti .

Plastica viva, anno 2009

Sperimentazioni in recupero di PET e neoprene intrecciato.

L'intero e le sue parti, anno 2002

Creazione a più mani che nasce da fotografie d'autore dipinte in originale, opera dell'artista Lucrezia Baldassarre, trasformate in dischi mobili, come parti di un intero che diventa altro e può assumere sagome molteplici traendo il proprio valore della forma che assume indossato.